FAQ
Ho pensato di raccogliere in questa pagina alcune tra le domande più frequenti che mi rivolgono i pazienti, con le relative risposte. So che questi dubbi potrebbero riguardare anche te e chissà che le risposte non ti aiutino a decidere di contattarmi:
1. A che età si può fare l’intervento di chirurgia refrattiva?
I protocolli internazionali consigliano un’età di almeno 23 anni, cioè quando lo sviluppo oculare e fisico è pressoché completo e stabile. Fai attenzione però: non basta avere l’età giusta, ma serve anche una stabilità dal punto di vista refrattivo, ovvero che il difetto di vista sia stabile da almeno due anni. In alcuni casi, come capita per motivi lavorativi, per la pratica di attività sportiva agonistica, o in caso di incompatibilità all’utilizzo di occhiali e/o lenti a contatto, se la stabilità del difetto refrattivo è documentata, allora anche i pazienti con meno di 23 anni possono essere valutati per essere sottoposti ad intervento di chirurgia refrattiva. Serve comunque la maggiore età.
2. L’intervento è doloroso?
Durante la prima giornata è normale avvertire bruciore, avere sensibilità alla luce e sentire gli occhi lacrimare.
Trascorsa la prima notte, al tuo risveglio noterai che questi fastidi sono marcatamente ridotti o drasticamente scomparsi.
3. Con l’intervento di cataratta posso liberarmi dagli occhiali?
Tutto dipende dal tipo di difetto visivo che presenti e dal tipo di cristallino artificiale che viene impiantato durante l’intervento.
Le possibilità di correggere i difetti della vista e quindi di non dover più dipendere dagli occhiali e dalle lenti a contatto sono molteplici.
4. Che tipo di anestesia viene fatta per l’intervento della cataratta?
Ad oggi viene utilizzato prevalentemente un collirio anestetico.
Solo in alcuni casi selezionati, ormai sempre più rari, può essere necessaria una lieve anestesia locale, eseguita tramite una piccola iniezione che viene fatta vicino al bulbo oculare.
1. A che età si può fare l’intervento di chirurgia refrattiva?
I protocolli internazionali consigliano un’età di almeno 23 anni, cioè quando lo sviluppo oculare e fisico è pressoché completo e stabile. Fai attenzione però: non basta avere l’età giusta, ma serve anche una stabilità dal punto di vista refrattivo, ovvero che il difetto di vista sia stabile da almeno due anni. In alcuni casi, come capita per motivi lavorativi, per la pratica di attività sportiva agonistica, o in caso di incompatibilità all’utilizzo di occhiali e/o lenti a contatto, se la stabilità del difetto refrattivo è documentata, allora anche i pazienti con meno di 23 anni possono essere valutati per essere sottoposti ad intervento di chirurgia refrattiva. Serve comunque la maggiore età.
2. L’intervento è doloroso?
Durante la prima giornata è normale avvertire bruciore, avere sensibilità alla luce e sentire gli occhi lacrimare.
Trascorsa la prima notte, al tuo risveglio noterai che questi fastidi sono marcatamente ridotti o drasticamente scomparsi.
3. Con l’intervento di cataratta posso liberarmi dagli occhiali?
Tutto dipende dal tipo di difetto visivo che presenti e dal tipo di cristallino artificiale che viene impiantato durante l’intervento.
Le possibilità di correggere i difetti della vista e quindi di non dover più dipendere dagli occhiali e dalle lenti a contatto sono molteplici.
4. Che tipo di anestesia viene fatta per l’intervento della cataratta?
Ad oggi viene utilizzato prevalentemente un collirio anestetico.
Solo in alcuni casi selezionati, ormai sempre più rari, può essere necessaria una lieve anestesia locale, eseguita tramite una piccola iniezione che viene fatta vicino al bulbo oculare.